Nel linguaggio essenziale degli artigiani della terracotta, esistono parole semplici che hanno un significato preciso e importante solo per questo tipo di lavoro. L'artigiano vasaio o più volgarmente cocciaio non è stato in passato generalmente un erudito e acculturato, avendo dedicato, spesso fin da giovanissimo, molto tempo al lavoro. La sua comunicazione, che deriva dall'eredità del passato, è semplice ed essenziale. In questa sezione si raccolgono esempi di parole proprie per il mondo produttivo della terracotta ed il significato che gli è stato attribuito.
La parola di questo post è bianco o imbiancato, aggettivo riferibile al vaso.
Nella lunga fase di produzione della terracotta da giardino, che ricordiamo necessita dai 25 giorni ai
40-45 giorni per essere prodotta a seconda della stagione di produzione e della grandezza dell'oggetto
prodotto, dopo la produzione si passa alla graduale asciugatura del vaso, fino all'essiccazione vera e
propria che avviene nella stanza di essiccazione o essiccatoio.
L'argilla che, quando è lavorabile assume una consistenza pastosa e umida, è dapprima di un colore grigio,
verde o marrone scuro, in quanto è umida per essere lavorabile. Dopo che il nostro vaso è stato realizzato,
perdendo l'umidità, inizia ad essiccarsi e schiarirsi come colorazione. Nel momento della massima essiccazione,
all'uscita dall'essiccatoio e pronto per essere cotto, il vaso è di un colore grigio chiaro, molto chiaro, simile
al bianco. Da qui si capisce che un vaso bianco significa che è pronto per essere infornato e cotto.
Gli artigiani della terracotta che, come molti altri di ogni settore che lavorano manualmente, non amano fare lunghi discorsi ed
essere esaustivi in spiegazioni (il loro tempo è occupato dalla manualità), utilizzavano semplici parole o codici per
identificare situazioni o necessità. Così, dire quel vaso è bianco può indicare che è pronto per essere infornato,
oppure di procedere alla rapida ripulitura perché altrimenti si essicca troppo.
Gli artigiani della terracotta sono uomini semplici e in passato poco acculturati, che si sono tramandati il mestiere da generazioni. Utilizzano un vocabolario essenziale, un codice che talvolta sembra incomprensibile. Cosa significa, ad esempio, questo vaso è bianco o imbiancato?
Bianco è il contrario di verde. Un vaso verde è ancora umido, non è idoneo ad essere ancora cotto. Raramente si usa l'aggettivo verde per indicare che un pezzo deve essere rifinito. Esiste una gradualità di aggettivi che seguono il processo produttivo:
- Tenero: il manufatto è stato prodotto da poco tempo, non è ancora pronto per essere sformato dalla stampa. Se si sforma un vaso tenero, il rischio è che si afflosci su se stesso a terra.
- Sodo: è il sinonimo di assodato, intostito. Il pezzo ha perso gradualmente l'acqua, si è asciugato quel tanto che basta per assicurare la sformatura sicura ed è pronto per essere rifinito e ripulito dalle grinze e gli sfrisi della stampa. Si usa dire anche che un vaso è sodo quando può essere tranquillamente messo nell'essiccatoio senza il rischio che si spacchi. Se si aspetta troppo, il pezzo si imbianca e la fase di rifinitura non può essere svolta correttamente.
- Verde: è ancora troppo umido, non è completamente essiccato, non può essere cotto. Se cuociamo un vaso verde, specie se di grande spessore, è molto probabile che si scoppi in cottura. A 100 gradi centigradi l'acqua evapora e se ce n'è molta all'interno del vaso, l'evaporazione può essere di quantità troppo elevata da poter fuoriuscire dai piccoli pori dell'argilla. La spinta interna fa scoppiare il vaso che ancora ha scarsa resistenza meccanica.
- Bianco: è perfetto per essere infornato, è troppo tardi per essere rifinito.