La terracotta, per coloro che non lo sapessero, è un materiale poroso e traspirante. Questa caratteristica
è importante perché i vasi prodotti con questo materiale vantano il merito di aiutare le piante che vi dimorano
a vivere bene, grazie alla buona ossigenazione che la porosità garantisce alle radici.
Purtroppo, come spesso succede, ogni medaglia ha il suo rovescio e la porosità è anche causa della trasmissione
di particelle di acqua dall'interno del vaso verso l'esterno, particelle che come si capisce, contengono non
soltanto acqua distillata H2O ma tutto ciò che può essere trasportato e che passa tra i pori, quindi varie
impurità contenute nei terricci, nei fertilizzanti, nell'acqua usata per annaffiare le piante. Niente di drammatico
e pericoloso, ci mancherebbe, ma è bene esserne consapevoli. Le sostanze trasportate all'esterno si depositano
sulla superficie del contenitore e, col passare tel tempo, diventano visibili e invecchiano il vaso stesso.
Questione di estetica e di gusti personali, ovviamente, ma a qualcuno potrebbe non piacere che il suo bel vaso abbia
cambiato aspetto.
Inoltre, va detto, anche l'argilla stessa utilizzata per produrre i vasi contiene in natura, quando più quando meno,
carbonati varii, in special modo carbonato di calcio, che nel processo di trasmissione attraverso i pori, possono depositarsi
sull'esterno creando quella classica patina bianca.
In questo articolo vediamo come pulire i vasi macchiati, utilizzando dei prodotti economici e acquistabili al supermercato e
un pò di olio di gomito. Dovete sapere che il carbonato di calcio reagisce con l'acido acetico o cloridrico o muriatico. Potrete usare
questo prodotto anche per pulire i vetri delle cabine doccia del vostro bagno. Tralasciando i motivi chimici per cui ciò
avviene, l'acido scioglie il calcare e lo rende solubile e quindi lavabile. Ovvio che a maggior quantità di calcare dovrà
essere usato una maggior quantità di acido, ma il risultato è quello che vedete in figura. Abbiamo utilizzato un pennello
per aver maggior frizione e rimuovere più energicamente la macchia, ma avremmo potuto usare anche uno spruzzino per nebulizzare
l'acido. E' importante evitare, come è scritto nelle avvertenze, il contatto con le mani e occhi, ma anche effettuare
la pulizia all'aperto, poiché i gas della reazione potrebbero essere per qualcuno irritanti. Niente
di pericoloso comunque.
La terracotta si macchia perch&eacuto; è un materiale poroso e traspirante. I pori permettono lo scambio di ossigeno ed anche altre sostanze, quali sali minerali contenuti nel terriccio, nei fertilizzanti oppure semplicemente nell'impasto dell'argilla.
Una volta passato l'acido e pulito tutto il vaso, per effetto dei pori nella terracotta, questo
processo di trasmissione/deposito di materiale dall'interno continuerà fino a che tornerà nuovamente
visibile e dovrà essere ripetuta la pulizia. Per ovviare (almeno per un pò) a questo, si può trattare
la superficie esterna del vaso con un prodotto idrorepellente. Queste soluzioni generalmente contengono
silicone o materiale silossanico che sono anche traspiranti e riescono a ridurre il lume dei pori e ad
impedire il passaggio di materiali ma non bloccano l'ossigeno. Le radici verranno ossigenate ugualmente
e il vaso si manterrà più pulito. Purtrtoppo l'azione idrorepellente non è eterna perché i silossani si
degradano con le intemperie e tempo 1-2 anni avranno perso l'azione protettiva.